C’è un silenzio irreale.

È l’ultima domenica di un’estate della quale ricorderemo precisamente i contorni: era il 2020, portavamo le mascherine, il Covid ci aveva cambiato la vita… Ma oggi non splende il sole.
L’aria é grigia, e le microscopiche gocce di quell’umidità che appesantisce gli abiti, riescono ad attutire i rumori, a smorzare le parole di chi ti passa a fianco, a spegnere anche il più piccolo suono.

Amo camminare a Camogli quando é così.Quando i pochi turisti rimasti vorrebbero essere tristi perché non si può prendere la tintarella, ma restano invece affascinati da un’atmosfera che non riescono a catalogare, a definire, a raccontare nei selfie e nei messaggi vocali.

Io sorrido.
Seduto a questo tavolo di legno e ottone che vorrebbe farti sentire su un veliero d’altri tempi, osservo gli sguardi stupiti delle persone in balia del nulla.Non c’è un alito di vento.Non c’è il sole.Fa caldo.Nulla é convenzionale.Ma ci sono luoghi che riescono ad essere straordinari anche quando non vorresti.

Ps: oggi mio papà avrebbe compiuto gli anni. Questo scritto lo dedico a lui.

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