C’è una cosa che un uomo impara da giovane: che mai potrà reggere una discussione con ‘lei’. Perché lei sarà sempre più brava, avrà più argomenti, saprà dire più cose. Questo è un problema per un uomo, un problema che a volte porta alla violenza, ma questa è un’altra storia.
C’è una spiegazione a questo.
Immaginatevi due case.
La prima è un loft americano: una di quelle case che si vedono nei film fatte di un’unica stanza in cui tutto è visibile, in cui tutto fa parte di un’unica composizione, dove le cose sono legate tra loro in modo indissolubile. Quel vaso sulla mensola è stato comprato in Grecia in un’isola che si vede nella foto sulla parete, l’anno dopo che è nato Pietro che ha compiuto 10 anni e per questo ieri sera i suoi compagni di classe erano tutti qui. Tutte le cose sono collegate, sono connesse, fanno parte di un unico disegno complessivo.
Pensate ora ad un’altra casa.
C’è un ingresso con due porte. Una va nella zona notte, in cui un corridoio porta alle camere che hanno ciascuna il proprio bagno. La zona giorno è divisa in cucina, sala e pranzo. La cucina è chiusa per non sentire gli odori e la sala per la tv ha una porta doppia scorrevole che la divide dal resto. Tutto è rigorosamente separato e ben ordinato, ed ogni cosa ha un proprio spazio.
Ecco, la donna ragiona come se la sua mente fosse quel loft. Ogni ricordo, ogni oggetto, ogni frase è legata a qualcos’altro in una sequenza di anelli che compongono tutta la sua vita. Non si può dimenticare nulla, perché ogni cosa conduce ad un’altra e ad un’altra ancora. I ricordi non si cancellano perché non si può spezzare quella catena.
La mente dell’uomo è invece la seconda casa. Una casa in cui ogni cosa ha un proprio posto, un proprio spazio, una stanza separata dalle altre da una solida porta, meglio se blindata. Quando l’uomo è in camera, la cucina non esiste, quando è nello studio potrebbero bruciare il bagno senza che lui se ne accorga. I ricordi, i pensieri non sono legati in una sequenza, ma sono separati in ambienti diversi e non c’è possibilità di collegamento.
Per questo che un uomo sa bene che mai potrà confrontarsi con una donna, perché lei avrà sempre più ricordi, più argomenti, più giustificazioni.
Ma non è tutto.
Perché ogni uomo ha anche un’altra stanza.
E’ la stanza del nulla. Una stanza vuota dove si rifugia, dove fugge, dove i pensieri non esistono perché annullati completamente. Il vuoto assoluto. Per questo un uomo può passare una giornata a guardare i goal di tutti i campionati d’Europa o può riordinare la sua collezione di dischi. Perché è entrato nella stanza del nulla, e se gli chiedete che cosa sta facendo, non saprà rispondervi, perché si è rifugiato nel nulla e in fondo non gli interessa nulla ciò che sta facendo. E’ solo assente.
Non bisogna chiedersi perché. Bisogna solo accettare che è così, e tutto sarà più semplice

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